Prunus Persica (Pesco)
La Pianta da Frutto Perfetta per il Tuo Giardino
1. Origini della pianta
Il Prunus persica, comunemente conosciuto come pesco, è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Le sue origini risalgono alla Cina, dove veniva coltivato già oltre 4.000 anni fa. Dalla Cina si diffuse in Persia (attuale Iran), da cui deriva il nome “persica”, per poi arrivare in Europa grazie ai commerciatori. Oggi il pesco è coltivato in tutto il mondo per i suoi frutti succosi e aromatici, simbolo di longevità e prosperità in molte culture.
2. Caratteristiche botaniche
Il Prunus persica è un albero deciduo di media grandezza, che può raggiungere 4-6 metri di altezza, con una chioma tondeggiante e rami sottili. Le sue foglie sono lanceolate, di colore verde brillante, mentre i fiori, che sbocciano prima delle foglie, sono di un delicato rosa tenue o intenso. Il frutto, la pesca, può avere una buccia vellutata o liscia (varietà nettarina) e polpa bianca o gialla, con un nocciolo duro all’interno.
3. Periodo di Fioritura
Il pesco fiorisce tra febbraio e aprile, a seconda del clima e della varietà. I suoi fiori rosa compaiono sui rami nudi, creando un effetto scenografico spettacolare. Questa fioritura precoce lo rende una delle prime piante a segnalare l’arrivo della primavera. Tuttavia, essendo sensibile alle gelate tardive, è importante proteggerlo in caso di temperature sotto lo zero.
4. Esposizione ideale
Per garantire una crescita sana e una produzione abbondante di frutti, il Prunus persica ha bisogno di un’esposizione piena al sole. Richiede almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno per svilupparsi al meglio. È preferibile piantarlo in un luogo riparato dai venti forti, poiché i suoi rami e fiori sono delicati e potrebbero essere danneggiati.
5. Quando e come concimare
La concimazione del pesco è fondamentale per garantire una crescita vigorosa e una produzione abbondante di frutti. Ecco quando e come concimarlo:
- In autunno: aggiungere compost o letame maturo per arricchire il terreno e migliorarne la struttura.
- In primavera (prima della fioritura): applicare un concime a base di azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) per favorire la crescita vegetativa e la fioritura.
- Durante la fruttificazione: utilizzare un fertilizzante ricco di potassio per migliorare il sapore e la consistenza delle pesche.
- Dopo il raccolto: ridurre le concimazioni per permettere alla pianta di entrare in riposo vegetativo.
6. Malattie ed insetti che possono attaccare la pianta
Il pesco può essere soggetto a diverse malattie e parassiti, tra cui:
- Bolla del pesco (Taphrina deformans): una malattia fungina che causa deformazioni nelle foglie. Si previene con trattamenti a base di rame in autunno e a fine inverno.
- Afidi: piccoli insetti che succhiano la linfa, causando arricciamenti delle foglie. Possono essere combattuti con sapone insetticida o predatori naturali come le coccinelle.
- Monilia (Monilinia laxa): provoca il marciume dei frutti e la secchezza dei rami. È importante eliminare i frutti colpiti e trattare con prodotti antifungini specifici.
- Cocciniglia: un parassita che si attacca ai rami e ai frutti, indebolendo la pianta. Si elimina con oli minerali in inverno.
7. Curiosità interessanti o divertenti sulla pianta
- In Cina, la pesca è simbolo di immortalità e fortuna, ed è spesso raffigurata nell’arte e nella mitologia.
- Il pesco è una delle piante da frutto più coltivate al mondo, con oltre 2.000 varietà diverse.
- La pesca non è solo deliziosa, ma anche ricca di vitamine A e C, fibre e antiossidanti, benefici per la salute della pelle e del sistema immunitario.
- Il fiore del pesco è così affascinante che in Giappone è considerato un simbolo della primavera e della rinascita.
8. La pianta è velenosa per bambini e animali?
Sì, alcune parti del Prunus persica sono tossiche per bambini e animali domestici. In particolare, il nocciolo della pesca contiene amigdalina, una sostanza che può rilasciare acido cianidrico (cianuro) quando ingerita in grandi quantità. Questo può causare problemi digestivi, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, avvelenamento. Per questo motivo, è importante evitare che bambini piccoli, cani e gatti mastichino i noccioli delle pesche o le foglie della pianta.
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